1 impianto fotovoltaico su 3 perde l’incentivo per violazioni rilevanti. Il GSE e Mise lavorano alle nuove regole previste dalla Legge di Bilancio 

  • Pubblicato il: 01/02/2018 

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Controlli, violazioni rilevanti e decadenza degli incentivi per impianti a fonte rinnovabile: la legge di Bilancio introduce il principio di proporzionalità della decurtazione dell’incentivo in ragione dell’entità della violazione.

La legge di Bilancio 2018 introduce una norma che mette al riparo molti operatori di impianti a fonte rinnovabile che hanno commesso delle violazioni e rischiano la revoca dell’incentivo e il conseguente recupero degli incentivi indebitamente percepiti, nel caso di violazioni rilevanti, o la rimodulazione dell’incentivo nel caso di violazioni minori.

Il legislatore, al fine di salvaguardare la produzione di energia da fonti rinnovabili degli impianti, ha previsto la possibilità di decurtare una percentuale dell’incentivo in ragione dell’entità della violazione, ulteriormente ridotta in caso le violazioni siano spontaneamente denunciate dal soggetto responsabile al di fuori di un procedimento di verifica e controllo.

Basti pensare che nel 2016 il GSE-Gestore dei Servizi Energetici ha intensificato i controlli del 150%. Le violazioni rilevanti accertate hanno portato alla decadenza degli incentivi per 1 impianto fotovoltaico ogni 3 accertati, e di 1 impianto FER ogni 2 accertati. Solo nel 2016 il GSE ha concluso 2.147 procedimenti di verifica, attestando violazioni in 761 procedure che hanno portato alla revoca e recupero degli incentivi percepiti per un valore di 183,3 milioni di euro e una stima del mancato esborso prospettico pari a 532,9 milioni. Le violazioni accertate per soli 260 impianti rinnovabili FER non fotovoltaici pesano per 76,4 milioni di euro di incentivi indebitamente percepiti e circa 130,3 milioni di euro sulla stima del mancato esborso prospettico. A cui si sommano 603,7 milioni di euro di mancato esborso degli incentivi per gli impianti FER a progetto le cui verifiche si sono concluse con esito negativo.

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La nuova norma, contenuta nel comma 960 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio, prevede che per impianti a fonte rinnovabile in cui siano rilevate delle irregolarità, il GSE possa in alcuni casi applicare un taglio della tariffa incentivante dal 20 all’80%, anziché la revoca totale. La decurtazione sarà in ragione dell’entità della violazione.

Ma la norma non chiarisce esplicitamente se la decurtazione si applicherà in modo retroattivo o meno. Inoltre la volontà del legislatore sembra limitare la possibilità di applicazione della decurtazione soltanto a quegli impianti che al momento ‘dell’accertamento della violazione percepiscono incentivi’, così che le nuove regole non troveranno applicazione agli impianti già sanzionati. Tuttavia andranno verificati quei casi in cui, la violazione accertata è nell’elenco delle violazione per le quali trova applicazione la decurtazione, e sia possibile presentare una istanza di riesame al GSE. O nei casi in cui il provvedimento di decadenza dall’incentivo è ancora oggetto di contenzioso davanti al giudice amministrativo e il soggetto responsabile dell’impianto potrebbe invocare la violazione del principio di proporzionalità.

 

Ora il GSE sta aggiornando la disciplina relativa alle sanzioni, che sarà poi inviata al Ministero dello sviluppo economico, con il delicato compito di stabilire per quali violazioni trova applicazione la decurtazione. Quest’ultimo dovrà poi integrarla con la revisione del così detto Decreto Controlli, il D.M. 31 gennaio 2014. Restano quindi da definire gli effetti dell’applicazione di quella che sarà la nuova disciplina, così come integrata nel nuovo decreto controlli.

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Approfondimenti:

Controlli impianti GSE

 

Quando le verifiche del GSE comportano prescrizioni, ridetermina  o la decadenza dell’incentivo con recupero delle somme erogate

 

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