gli incentivi per gli impianti a fonte rinnovabile al 31 dicembre 

  • Pubblicato il: 01/02/2017 

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Il GSE ha aggiornato al 31 dicembre il costo indicativo medio annuo degli incentivi FER da fonti rinnovabili non fotovoltaiche

 

Il costo indicativo medio è di 5,437 miliardi di euro. Tale ammontare va confrontato con il tetto di 5,8 miliardi di euro. L’elaborazione tiene conto degli impianti aggiudicatari delle procedure d’asta ai sensi del DM 23/6/2016. Tali impianti, che entreranno gradualmente in esercizio entro il 2021, determinano un impatto complessivo di circa 45 milioni di euro sul contatore, dei quali solo una parte contribuisce al costo medio attuale.

Nel contatore rientrano gli oneri d’incentivazione riguardanti gli
impianti CIP 6 (quota rinnovabile), l’incentivo sostitutivo dei Certificati Verdi e le Tariffe Onnicomprensive (DM 18/12/2008), gli impianti incentivati mediante il Conto Energia per il solare termodinamico e quelli in esercizio ai sensi del DM 6/7/2012 e del DM 23/6/2016 (FER non fotovoltaiche).

 

Così al 31/12/2016, risulta un costo indicativo di 5.579 € mln, e un costo indicativo medio di 5.437 € mln. E nel medio periodo il costo medio mostra un trend per lo più decrescente, in quanto influenzato principalmente dagli impianti in scadenza. In particolare già dal 2019 si libererà una potenza di 340 MWe per il decadimento dell’incentivo CIP6 per impianti a biomasse e rifiuti, e di circa 3000MWe per impianti idroelettrici incentivati con gli exCV a cui si sommano altri 2000MWe delle restanti fonti. Mentre la tariffa omnicomprensiva registrerà un calo significativo solo a partire dal 2025 per il decadimento degli incentivi assegnati agli impianti idroelettrici e a biogas.

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Approfondimenti:

 Scenario Evolutivo del contatore al 31 dicembre 2016

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