investimenti e occupazione nelle rinnovabili, biogas e biomasse il più alto numero di occupati permanenti per MW in esercizio
Nonostante il calo degli investimenti in nuovi impianti a fonte rinnovabile, lo studio sulle ricadute economiche ed occupazionali pubblicato dal GSE, connesse alla diffusione delle fonti rinnovabili ed alla promozione dell’efficienza energetica, fotografa una filiera ormai matura.
Il lavoro riporta i dati dal 2012 al 2015 sugli investimenti effettuati nel comparto delle fonti rinnovabili elettriche e sulle ricadute occupazionali lorde, distinte in temporanee - relative agli investimenti in nuovi impianti - e permanenti - relative alla gestione degli impianti - riguardanti i lavoratori diretti, indiretti e indotti.
Il biogas, dopo il fotovoltaico, registra il più alto valore aggiunto sia diretto che indiretto in seguito a investimenti in nuovi impianti, in particolare nel 2012 in cui si è superato 1,13 miliardi di euro con 41 occupati temporanei per ogni MW installato.
Le spese di esercizio e manutenzione (O&M) sono cresciute dai 3 miliardi del 2012 ai 3,9 miliardi del 2015. Tra le ricadute permanenti per la spesa O&M nel 2014, il biogas e le biomasse solide (con esclusione dei rifiuti) superano il miliardo di euro.
In termini di ricadute occupazionali permanenti in tutti i settori dell’economia si stima che si sia passati dai 18.600 occupati diretti e 13.600 indiretti del 2012 ai circa 22.300 diretti e 16.000 indiretti del 2015. In termini assoluti, nel 2014, le ricadute occupazionali nella fase di esercizio e manutenzione degli impianti si concentrano soprattutto nel settore del fotovoltaico (12.591 occupati), seguito da idroelettrico (7.751 occupati), biogas (6.726 occupati) e biomasse (3.434 occupati).
Tuttavia il biogas e le biomasse risultano le uniche tecnologie con le più alte ricadute di occupati permanenti per ogni MW di potenza installato. Nel 2014 si stima 6,7 occupati permanenti per ogni MW di biogas in esercizio e 5,3 per ogni MW di biomasse.
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Allegati:
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La valutazione delle ricadute economiche e occupazionali dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili in Italia”.
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