Conferenza Finale Nazionale Progetto Sweethanol 

  • Pubblicato il: 21/05/2012 

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Si svolgerà a Gorizia il prossimo 6 giugno alle ore 14:00, presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Sala della Torre, Via Carducci 2, la Conferenza Finale Nazionale del Progetto Europeo Sweethanol.

L’Unione Europea con la Direttiva 2009/28, “fonti rinnovabili”, ha tracciato un quadro comunitario di sviluppo delle fonti rinnovabili nei settori elettrico, calore e trasporti, entro il 2020, fissando degli obiettivi di sostituzione, del 20% rispetto ai consumi finali lordi di energia e almeno il 10% dei consumi finali dei trasporti, che dovrebbero essere soddisfatti per buona parte da bioenergie.

Il settore dei biocarburanti è parte integrante della politica energetica, in quanto vengono utilizzati in miscela con i carburanti fossili, che costituiscono i naturali sostituti, ma sono strettamente legati all’agricoltura, in quanto le materie prime sono di origine vegetale.

Attualmente in Italia le filiere dei biocarburanti stentano a decollare, si contano 14 impianti per la produzione di biodiesel, e solamente 2 impianti per la produzione di bioetanolo. In questo contesto si inserisce il Progetto Sweethanol, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Intelligent  Energy Europe (IEE).

Un progetto che prevede la costruzione di un modello di discussione sulla sostenibilità  di una “filiera corta” per la produzione di bioetanolo di I° generazione da sorgo zuccherino in impianti decentralizzati, di piccola e media taglia,  con una capacità produttiva di 5.000 – 15.000 tonnellate all’anno di bioetanolo, rafforzando così il ruolo dell’agricoltura locale.

La conferenza sarà occasione per fare il punto di un’attività progettuale durata due anni, e che adesso volge al termine.

Il progetto nelle sue fasi ha previsto delle visite in India, Spagna e Perù. Di particolare interesse è stata la visita in India, dove la produzione di bioetanolo è ottenuta proprio da sorgo zuccherino. Ciò ha permesso di integrare  e completare, le informazioni a disposizione. Sfruttando un modello analogo a quello ipotizzato nel Progetto Sweethanol,  in India si estrae il succo dagli steli, in piccole unità decentralizzate che processano il raccolto di un bacino di 70 ettari, lo si concentra fino ad arrivare ad uno sciroppo  con una concentrazione del 60% in zuccheri, che potrà essere conservato per 9 mesi, garantendo così l’approvvigionamento dell’impianto anche dopo la raccolta.

Alle visite è seguita un’intensa azione di discussione circa la validità del modello teorizzato, tramite dei momenti di confronto, dei workshop, che si sono svolti il 15 giugno a Torino e il 21 giugno a Padova, che avevano l’obiettivo di coinvolgere tutti i soggetti a vario titolo interessati alla verifica del modello ipotizzato. I workshop sono stati strutturati in modo tale da affrontare la tematica rispetto alla situazione agricola italiana, sono stati suddivisi in due sessioni, nella prima è stata analizzata la filiera di produzione, la seconda è dedicata ad un tavolo di confronto in cui sono invitati a partecipare esperti e operatori del settore.

A cui a fatto seguito l’organizzazione di corsi di approfondimento per gli agricoltori, che vogliono conoscere questo tipo di filiera, e approfondire le tematiche relative agli incentivi alle fonti rinnovabili, verranno inoltre discussi aspetti tecnici, logistici, economici, energetici, ambientali e amministrativi.

È possibile ottenere ulteriori informazioni circa il Progetto Sweethanol al seguente link http://www.sweethanol.eu/

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