biogas e digestato equiparato nel maxiemendamento Legge di Bilancio 2020 

  • Pubblicato il: 17/12/2019 

  • Biogas 

Due norme di rilievo per il settore agroenergetico sono state approvate il 16 dicembre in Assemblea al Senato con il maxiemendamento della Legge di bilancio 2020. Ora il testo proseguirà l’esame alla Camera, dove però non sono attese modifiche data la strettezza dei tempi per evitare l’esercizio provvisorio. Il testo quindi è stato “blindato” con il voto di fiducia sul maxi emendamento che ha interamente sostituito la prima sezione del Ddl Bilancio.

Con grande soddisfazione per la Coldiretti, le due norme  permetteranno ai vecchi impianti di biogas realizzati da imprenditori agricoli prima del 2008, che non percepiscono più incentivi, di proseguire l’attività connessa con un nuovo incentivo. Il nuovo meccanismo di incentivazione sarà definito con un apposito decreto interministeriale, e si baserà su un nuovo criterio di programmazione dell’energia elettrica da immettere in rete.

Per tutti gli impianti di biogas la norma sull’utilizzazione agronomica del digestato equiparato ai prodotti di azione sul suolo di origine chimica aggiorna – come auspicato da molti operatori - i criteri e le norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato, previste dal decreto Mipaaf del 25 febbraio 2016.

Non è stato approvato invece l’emendamento che torna ad incentivare gli impianti di biogas agricoli di potenza inferiore ai 300kW, i cui criteri sono rinviati all’emanando Decreto FER2.

 

Nello specifico:

        vecchi impianti di biogas in esercizio prima del 1 gennaio 2018.

Sarà riconosciuto un nuovo sistema incentivante agli impianti di produzione di energia elettrica esistenti alimentati a biogas, realizzati da imprenditori agricoli singoli o associati, anche in forma consortile, entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007.

Gli impianti oggetto della nuova misura di incentivo:

  • devono essere entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007;
  • non devono godere di altri incentivi pubblici sulla produzione di energia;
  • hanno l'obbligo di utilizzo di almeno il 40 per cento in peso di effluenti zootecnici.
  • Rispettare i criteri di sostenibilità di cui alla direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018;
  • devono riconvertire la loro produzione giornaliera, definita come il prodotto della potenza installata prima della conversione per ventiquattro ore, secondo un regime programmabile.

Ad essere incentivata sarà l’energia elettrica prodotta e immessa in rete secondo un regime programmabile alle condizioni definite annualmente da Terna Spa a partire dal 30 giugno 2020.

L'incentivo sarà definito entro 90 giorni dalla approvazione della presente legge con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, tenuto conto anche degli elementi necessari alla verifica di compatibilità con la disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia per gli anni 2014-2020, di cui alla comunicazione 2014/C 200/01 della Commissione, del 28 giugno 2014, nonché dei nuovi investimenti effettuati per la riconversione di cui al comma precedente, è erogato unicamente in riferimento all'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili per un periodo di quindici anni. L'erogazione dell'incentivo è subordinata alla decisione favorevole della Commissione europea in esito alla notifica del regime di aiuto.

        Digestato equiparato ai prodotti di azione sul suolo di origine chimica

sull’utilizzazione agronomica del digestato equiparato ai prodotti di azione sul suolo di origine chimica aggiorna – come auspicato da molti operatori - i criteri e le norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato, previste dal decreto Mipaaf del 25 febbraio 2016.

 

Tra le restanti novità in tema di energia e ambiente la Legge prevederà:

        Fine del mercato di maggior tutela

Per prima cosa, ricordiamo che è saltata la norma che avrebbe posticipato al 2022 (contro l’attuale scadenza del primo luglio 2020) l’uscita completa dalle tariffe tutelate nei mercati luce e gas, sia per i clienti domestici sia per le piccole imprese. La proposta della senatrice Elisa Pirro (M5S), infatti, è stata esclusa dal maxiemendamento depositato dal Governo.

        Sconto in fattura

Per quanto riguarda un altro tema ampiamente dibattuto nelle ultime settimane, lo sconto in fattura collegato alle detrazioni fiscali per ecobonus, sismabonus e interventi di risparmio energetico e rinnovabili, tra cui l’installazione di sistemi fotovoltaici, il meccanismo è stato in parte ripristinato (dopo la sua abrogazione con altro un emendamento) solo per i lavori di ristrutturazione nelle parti comuni degli edifici condominiali e per importi superiori a 200.000 euro.

        Proroga delle detrazioni fiscali

In tema di bonus, la manovra conferma la proroga di un anno, al 31 dicembre 2020, di diverse agevolazioni fiscali: ecobonus del 50-65% (secondo il tipo di lavori) per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, detrazioni del 50% per le ristrutturazioni con tetto di 96.000 per singola unità immobiliare, bonus del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici efficienti con cui arredare l’immobile ristrutturato, con un limite di spesa pari a 10.000 euro.

        Nuovo bonus facciate

E dal primo gennaio 2020 debutterà per un anno il nuovo bonus facciate che premierà con una detrazione del 90% gli interventi finalizzati al recupero/restauro della facciata esterna degli edifici esistenti.

        Green New Deal

Tra le priorità della manovra finanziaria c’è il Green New Deal con cui sostenere i progetti per de-carbonizzare il sistema economico-produttivo: economia circolare, rigenerazione urbana, turismo sostenibile, adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico, più in generale tutti gli investimenti a carattere innovativo e con elevata sostenibilità ambientale.

Più in dettaglio, il ministero delle Finanze istituirà un fondo di garanzia con una dotazione pari a 470 milioni di euro per il 2020 (poi: 930 milioni nel 2021 e 1.420 milioni per ciascuno degli anni 2022-2023) con cui supportare le iniziative del Green New Deal. La garanzia finanziaria potrà arrivare al massimo all’80% del totale investito.

•Credito d’imposta e Nuova Sabatini

Tra le altre misure importanti per l’energia, si segnala che la manovra 2020 sostituisce il super/iper ammortamento con il credito d’imposta nell’ambito del piano Industria 4.0 da utilizzare esclusivamente in compensazione, ripartito in cinque quote annuali di pari importo, tre invece per l’acquisto di software 4.0.

Più in dettaglio, il credito d’imposta sarà del 6% fino a un tetto di 2 milioni di euro per l’acquisto di nuovi macchinari; del 40% fino a 2,5 milioni (e 20% tra 2,5-10 milioni) per i macchinari innovativi del piano Industria 4.0; del 15% fino a 700.000 euro per i software.

Nella manovra è previsto anche un nuovo credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design.

Previsto poi il rifinanziamento con un totale di 540 milioni di euro al 2025 della Nuova Sabatini, il provvedimento varato nel 2013 per sostenere gli investimenti delle PMI in beni strumentali e tecnologie digitali, con l’aggiunta di una “Sabatini green” per promuovere gli investimenti eco-sostenibili delle piccole-medie imprese.

 

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Approfondimenti:

Atto Senato n. 1586

 

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