legittimo lo spalma incentivi fotovoltaico 

  • Pubblicato il: 07/12/2016 

  • Fotovoltaico 

La Corte Costituzionale ha confermato la legittimità dello “Spalma incentivi” fotovoltaico, la norma  contenuta nel Decreto legge Competitività.

Lo ha comunicato la Consulta con il comunicato stampa del 7 dicembre, senza ancora pubblicare le motivazioni della decisione, dichiarando infondata la questione di legittimità costituzionale del così detto “Spalmaincentivi”, il decreto legge che ha rimodulato a partire dal 2015 gli incentivi erogati nel settore dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 200kW e incentivata con il meccanismo del conto energia.

.

Ricordiamo che il Decreto Legge 21 giugno 2014, n. 91 (convertito con modificazioni, in Legge 11 agosto 2014, n. 116), all’art. 26 prevede che a decorrere dal 1° gennaio 2015, la tariffa incentivante per l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW sia rimodulata, a scelta dell’operatore, sulla base di tre opzioni che riducono in modo differente l’incentivo percepito sulla produzione di energia elettrica.

Ad essere interessati dalla norma sono 12.907 impianti fotovoltaici, il 2,4% degli impianti complessivamente incentivati, che con una potenza installata complessiva di 10.598 MW rappresentano però il 58% della potenza totale.

Gli effetti del provvedimento sono stati illustrati dal presidente del Gestore servizi energetici, Nando Pasquali, in audizione nella commissione Industria del Senato, e consentirà di risparmiare 394,6 milioni di euro nel 2015

Numerosi ricorsi pendenti in sede di giurisdizione amministrativa e civile. In particolare sono stati notificati 940 ricorsi, di cui 19 al Tribunale Civile e 921 al Tar del Lazio, mentre i soggetti ricorrenti risultano essere 3.537.
.

Nonostante la Sez. III ter del tar Lazio ha giudicato rilevanti e non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 26, commi 2 e 3, D.L. 21 giugno 2014, n. 91, convertito con modificazioni, in L. 11 agosto 2014, n. 116, in relazione agli artt. 3, 11, 41, 77 e 117,  comma 1- confermando sul punto recenti precedenti delle ordinanze - di diverso avviso invece è stata la Consulta, che con un pronunciamento dall'esito inaspettato ha confermato la legittimità dello spalma incentivi fotovoltaico. Ora ai propugnatori del ricorso non resta che valutare un’azione a Strasburgo.

Il presidente del Gse, Francesco Sperandini, ha commentato la recente sentenza confermando che lo spalma incentivi “non ha leso il principio del pacta sunt servanda”. Anche perché ha colpito extra profitti, rendite. E anche in futuro “se si può restituirne una parte ai consumatori, questo va fatto”.

I contratti con le tariffe del Conto energia, ha argomentato, “sono stati firmati in un periodo di tassi di interesse molto alti e con lo spread che arrivava anche oltre i 500 punti. Ora i tassi sono scesi a valori molto più bassi, e c'è stata una corsa degli operatori a rinegoziare i piani di finanziamento – visto che la quasi totalità degli impianti è stata fatta attraverso finanziamenti bancari. I finanziamenti quindi sono stati adeguanti alle attuali condizioni di mercato, cioè con tassi molto più bassi. Da qui è emerso un extra profitto. Quindi non c'è stato alcun nocumento per il business plan. Lo spalma incentivi è andato a toccare un grasso che non erano gli utili ma gli extra profitti”.

Infine dalle valutazioni del GSE risulta siano in difficoltà meno del 3% dei piani di finanziamento.

.

Approfondimenti:

 fotovoltaico: lo spalma incentivi alla Corte Costituzionale

 decreti spalmaincentivi

Tutte le News sulle Tecnologie >>

Tutte le News sul Libero mercato >>